Intervista in diretta facebook del 09.11.2020
Mirna Fornasier
il cammino in solitaria di una donna nell'immensità e nel silenzio del Grande Nord. Traversata del parco nazionale del Padjelanta, Lapponia svedese
NEL SILENZIO DELL'AQUILA
10 nov 2020
8 set 2017
Intervista a Radio Capodistria - Finisterre
link all'intervista su Radio Capodistria - Programma Finisterre - 10^ puntata - conduce Barbara Urizzi
http://4d.rtvslo.si/arhiv/la-radio-fuori/174487323
http://4d.rtvslo.si/arhiv/la-radio-fuori/174487323
2 mar 2017
Prossima serata a Pederobba TV
Venerdì 3 marzo 2017 alle ore 20,30 presso la sala consigliare di Pederobba, a Onigo (TV), ospite della LIPU Pedemontana
14 nov 2016
Autunno a Trichiana 2016 - Serata inedita sabato 26 novembre 2016, ore 21,00 Centro San Felice
Dal Grande Nord alle Dolomiti: i nostri cammini, dove l'anima trova pace
Sabato 26 Novembre 2016 - ore 21,00 Centro San Felice in piazza a Trichiana
Etichette:
"Autunno a Trichiana",
"Nel silenzio dell'Aquila",
Dolomiti,
grande nord,
Max Bortot,
Mirna Fornasier,
Pro Loco Trichiana
Ubicazione:
32028 Trichiana BL, Italia
24 ago 2016
Blogger Contest 2016 - Il peso della libertà
Questa microstoria partecipa al concorso Blogger Contest 2016 "Vagabondi delle montagne - 5^ ed." di Altitudini.it. Potete leggerla e commentarla anche a questo link
Il peso della libertà
Il peso della libertà
“D'altronde ci da
la possibilità di scegliere il luogo dove passare la notte, possiamo
goderci la natura senza nessuno attorno, è un privilegio,
questo....” continuo a ripetermi questa frase come un mantra,
mentre arranco a fatica su per l'ennesima salita di questa serie
interminabile di saliscendi.
Non so se mi pesa di
più questo zaino improbabile che, assieme a quello di Max contiene
tutto il necessario per sette giorni in quota in completa autonomia, o lo sguardo di
compatimento dei gitanti che ci sorpassano, camminando leggeri.
Immagino i commenti, pur se velati “eh, ma non si potrebbe andare
in tenda; eh, ma in montagna si dorme in rifugio; però il sentiero
passa di là; eh, ma perché fare tutta questa fatica, e poi in
rifugio si mangia bene”, sintomo di quel pensiero unico atto ad
impedirci di pensare con la nostra testa, a impedirci di essere
liberi. Quant'è la dose di wild necessaria per zittire quel collegio
giudicante che diventa così potente più ci si inoltra sulle vie
battute, così potente da insinuarsi così subdolamente dentro di me,
rendendolo pressoché invincibile?
Solo una guida, un
giovane tedesco che accompagna un gruppo di escursionisti che
percorrono l'alta via, mi rivolge un sorriso che sa di solidarietà e
nei suoi occhi mi par di leggere anche un po' di invidia.
Comunque vado
avanti, Max mi distanzia sempre più e c'è ancora questa salita
ripida e poi dovremmo essere in forcella e da lì si vedrà il
rifugio, la prima meta di questa giornata.
E quasi piango, una
volta in forcella, perché sì, il rifugio si vede, ma è là via in
fondo, e c'è ancora da scendere e poi quella salita immensa. E quasi
piango: non lo faccio perché so che spezzerei quel delicato
equilibrio che permette alla volontà di avere la meglio sulla
stanchezza, sulla paura, sulla voglia di arrendersi. Inarco la
schiena e vado.
E ora siamo qui
seduti, sul far della sera, davanti al laghetto alpino nascosto in
una conca in questa valle incantata che ci siamo scelti per passare
la notte, la nostra tendina piantata di fianco ad una cascata che mai
avremmo visto se avessimo seguito il sentiero. “Se fossimo andati
per rifugi, con zaino leggero, non avremmo potuto vivere questa
meraviglia” - dico a Max, questa volta a voce alta.
Una brezza leggera
increspa le acque trasparenti, nessun suono oltre a qualche
scampanellio lontano delle mucche al pascolo e a qualche belato di
pecora: se solo conoscessi le parole per descrivere quello che vedo
e, soprattutto, quello che sento.
E quasi piango.
20 ago 2016
Un bell'articolo di Valentina Pigmei su Internazionale.it "Guida pratica per viaggiatrici solitarie" dove si parla anche di "Nel silenzio dell'Aquila"
13 gen 2015
le immagini della serata a Pianezze (VI) per la rassegna "Senza Orario Senza Bandiera" del 09.01.2015
E’ bene saperlo: ogni qualvolta sono coinvolta in una serata mi viene un’angoscia, uno stress che da due settimane prima lo stomaco mi si contorce al pensiero di ogni genere di problema potrò incontrare: dal dimenticarmi le cose da dire, dalla lingua che si inciampa, a tutti i problemi tecnologici possibili e immaginabili – i quali, sappiatelo, sono ogni volta diversi...
Ed ogni volta mi ritrovo a chiedermi “chi me lo fa fare di impormi questa sofferenza, a che pro?”
Poi si va, si cercano di risolvere i problemi tecnologici man mano che si
presentano e si comincia a raccontare e come per magia la lingua non si inciampa, le cose da dire non sono dimenticate, perché escono da dentro e tu lo sai.
E poi c’è quella luce negli occhi di chi ti viene a salutare, a darti la mano. Di quella luce mi nutro, quella luce che mi aiuta a rinnovare la mia.
Allora so di non essere inutile e so che la prossima volta che mi chiederanno
“verresti a raccontare la tua storia?” non potrò far altro che rispondere di
sì...
C'è da dire che la mia Aquila la sapeva lunga, lei....
Il Presidente del Gruppo Escursionistico Bedon - Luciano Chemello |
L'organizzatore della rassegna Nerio Brian
1 gen 2015
Prossima serata a Pianezze di Vicenza - Rassegna Senza Orario Senza Bandiera
Il 9 gennaio 2015 sarò a Pianezze in provincia di Vicenza nell'ambito della rassegna "Senza Orario Senza Bandiera". ore 20,30 sala polifunzionale Via Roma
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